Si chiama Ocean Battery, ed è un innovativo sistema di accumulo pensato per le centrali elettriche marine alimentate da vento e sole. Il suo funzionamento ricorda quello delle centrali idroelettriche a pompaggio, capaci cioè di utilizzare l’elettricità prodotta in accesso per riempire un serbatoio da utilizzare quando necessario.
Ocean Battery: come funziona
Il cuore di Ocean Battery è il suo enorme serbatoio in cemento capace di contenere fino a 20 milioni di litri d’acqua a bassa pressione, con una capacità totale di 10 mWh estendibile ulteriormente a seconda delle esigenze. Un sistema di pompaggio collega la vasca a una camera d’aria posta a un livello superiore.
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In questo modo, l’elettricità generata in superficie dagli impianti rinnovabili, quali pannelli fotovoltaici galleggianti o turbine eoliche, viene usata per pompare l’acqua dal serbatoio alla camera. Nel momento in cui c’è domanda di energia elettrica, l’acqua viene rilasciata dalla rete, che la lascia precipitare verso il basso azionando delle turbine poste lungo la discesa. Producendo, quindi, di nuovo elettricità.
Una soluzione innovativa e sostenibile
La batteria sottomarina è stata sviluppata da Ocean Grazer, startup legata all’Università olandese di Groningen, che offre soluzioni innovative nell’ambito dell’offshore. Secondo gli ideatori, la Ocean Battery non necessita di manutenzione e non comporta alcun danno all’ecosistema marino, anzi: “ne migliora la vita”. Il sistema di accumulo, infatti, “si basa su tecnologie comprovate che lo rendono efficiente da produrre e che non richiedono nessuna scienza missilistica”. Ecco perché la batteria potrebbe potenzialmente essere prodotta ovunque nel mondo.
Ocean Battery, presentata per la prima volta in occasione del CES 2022 – la fiera tecnologica più importante al mondo – verrà installata nel 2023 nei Paesi Bassi. L’obiettivo, però, è quello di implementare entro il 2025 batterie di questo tipo all’intero sistema offshore.