Se ne sente parlare molto, soprattutto negli ultimi tempi, ma gli italiani quanto conoscono davvero le comunità energetiche? È questo l’interrogativo a cui ha cercato di trovare risposta Green&Blu, progetto editoriale del Gruppo Gedi, che ha commissionato a SWG una ricerca sulle CER.

Comunità energetiche: la definizione

Per comunità energetica, innanzitutto, si intende un’organizzazione a cui i cittadini, in modo collettivo o individuale, possono partecipare con l’obiettivo di autoprodurre energia rinnovabile e sostenibile, in un’ottica di collaborazione e scambio.

I risultati della ricerca

Una definizione, questa, considerata familiare da 6 italiani su 10: si tratta principalmente di imprenditori, lavoratori autonomi, giovani e abitanti di piccoli centri. Tuttavia, solo il 16% di chi conosce le comunità energetiche sa esattamente di cosa si tratta. Coloro che invece hanno dichiarato di non averne mai sentito parlare sono principalmente disoccupati o appartenenti a ceti meno abbienti.

Comunità energetiche, quali potenzialità?

Un quarto del campione, composto per la maggior parte da laureati (31%) e abitanti di grandi città (26%) riconosce l’impatto e le potenzialità delle comunità energetiche in termini di sviluppo sostenibile. Il 69% degli italiani, inoltre, è convinto che il meccanismo dell’autoproduzione di energia condivisa possa essere risolutivo per arginare i costi in bolletta, soprattutto per le famiglie e i ceti più in difficoltà. Tra questi ultimi, tuttavia, prevale lo scetticismo.

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SI tratta, in ogni caso, di numeri importanti e per certi versi inaspettati, indice della fiducia che gli italiani ripongono nelle CER e, più in generale, nell’uso di fonti di energia rinnovabili. Solo il 14% del campione, infatti, percepisce le comunità energetiche come una moda del momento, e appena il 9% le considera un’utopia.

Ma chi dovrebbe incentivare e promuovere lo sviluppo delle comunità energetiche? Gli italiani non hanno dubbi: per il 57% il compito spetta agli enti locali e quindi, in ordine, a Comuni, Regioni e Stato. Solo il 9% del campione attribuisce un ruolo anche all’Unione Europea.

Comunità energetiche, quali preoccupazioni?

Emerge, pertanto, una certa predisposizione degli italiani che, tuttavia, sembrano timorosi per quel che riguarda la messa in opera degli impianti. I limiti riguarderebbero principalmente le tempistiche, estremamente lunghe (61%), gli elevati costi di installazione (47%) ma anche il rapporto tra i partecipanti alle comunità, che potrebbe essere minato secondo il 57% degli intervistati.

 

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